10-01-2009, 04:36 PM
Un sincero augurio di buon anno e un caro saluto a tutti.
Scrivo ancora per i tre trovatelli di inizio agosto, che ormai da fine novembre sono in letargo nella casetta di legno (spesso un paio di centimetri) posta a contatto con un muro di casa (pensavo che così sarebbe stata più protetta da pioggia e freddo) ed imbottita di molta paglia, carta assorbente, pezzetti di coperta, pile e quant’altro.
Aggiungo che ho provveduto a ricoprire esternamente di materiale isolante la cassetta il cui tetto è stato naturalmente reso impermeabile con diversi strati di pesante cellofan.
Il problema: dato che qui (nelle prossimità di Pavia) sono previste temperature notturne di circa 8-10 gradi sotto lo zero, saranno sufficienti la protezioni di cui i riccetti attualmente dispongono?
Che fare in caso contrario?
La nostra casa dispone di due cantine, una in comunicazione diretta con l’abitazione e dunque un poco più calda, l’altra isolata dalla zona abitata e, sebbene più fresca, certo meno fredda rispetto al clima che si ha in giardino (credo che vi siano almeno 3-4 gradi di differenza rispetto all’esterno).
È forse conveniente trasportare la casetta dei ricci in questa cantina o provvedere in altro modo?
Ho acquistato anche, in un negozio per animali, una specie di bambagia usata per tenere al caldo coniglietti e altri piccoli roditori che potrei utilizzare per fare un altro strato di protezione.
Come sempre debitore di ogni suggerimento, vi saluto anche a nome di mia sorella Anna e naturalmente dei tre nostri ospiti.
Ernesto
P.S.: rammento che prima dell'inizio del letargo tutti i ricci erano abbondantemente sopra gli 800 grammi. Tapio superava i 900!
Scrivo ancora per i tre trovatelli di inizio agosto, che ormai da fine novembre sono in letargo nella casetta di legno (spesso un paio di centimetri) posta a contatto con un muro di casa (pensavo che così sarebbe stata più protetta da pioggia e freddo) ed imbottita di molta paglia, carta assorbente, pezzetti di coperta, pile e quant’altro.
Aggiungo che ho provveduto a ricoprire esternamente di materiale isolante la cassetta il cui tetto è stato naturalmente reso impermeabile con diversi strati di pesante cellofan.
Il problema: dato che qui (nelle prossimità di Pavia) sono previste temperature notturne di circa 8-10 gradi sotto lo zero, saranno sufficienti la protezioni di cui i riccetti attualmente dispongono?
Che fare in caso contrario?
La nostra casa dispone di due cantine, una in comunicazione diretta con l’abitazione e dunque un poco più calda, l’altra isolata dalla zona abitata e, sebbene più fresca, certo meno fredda rispetto al clima che si ha in giardino (credo che vi siano almeno 3-4 gradi di differenza rispetto all’esterno).
È forse conveniente trasportare la casetta dei ricci in questa cantina o provvedere in altro modo?
Ho acquistato anche, in un negozio per animali, una specie di bambagia usata per tenere al caldo coniglietti e altri piccoli roditori che potrei utilizzare per fare un altro strato di protezione.
Come sempre debitore di ogni suggerimento, vi saluto anche a nome di mia sorella Anna e naturalmente dei tre nostri ospiti.
Ernesto
P.S.: rammento che prima dell'inizio del letargo tutti i ricci erano abbondantemente sopra gli 800 grammi. Tapio superava i 900!