Il sito dei ricci

Versione completa: Reinserimento
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Ragassssssssiiii...
volevo aprire questa discussione per recuperare un pò tutti i consigli che abbiamo dato nel forum, per poi creare una pagina dedicata nel sito (oltre che essere molto utile in questo periodo)!
Inizio con qualche regola base. Poi conto che Giulia, espertissima, ci darà consigli più dettagliati:

1) la riambientazione è indispensabile per tutti quei ricci che hanno trascorso un lungo periodo in cattività, in particolare per i piccoli trovati sottopeso in autunno e tenuti in casa al caldo per l'inverno: senza riambientazione il riccio che andiamo a liberare è destinato a morire perchè non sarà in grado di cavarsela da solo in natura.

2) la riambientazione va fatta indicativamente ad aprile, quando le temperature sono già un po' più stabili, e deve durare almeno 15/20 giorni e comunque finchè il riccio non dimostri di aver riacquisito la capacità di cacciare insetti, l'istinto di difesa ecc.

3) la riambientazione dev'essere fatta in un recinto all'aperto, più ampio possibile e soprattutto invalicabile e non scalabile: a questo scopo il recinto dovrà essere alto almeno 50 cm fuori terra e altri 15 circa interrati, e completamente liscio (no reti!! oltre a permettere al riccio di arrampicarsi rappresentano uno dei maggiori pericoli per il riccio, che rischia di incastrarsi nelle maglie, grandi o piccole che siano, con il corpo o con gli arti).

4) durante la riambientazione bisogna evitare il più possibile le interazioni con il riccio, in modo che perda la confidenza eventualmente acquisita con persone e animali domestici, e ridurre progressivamente le "pappe pronte" introducendo cibo vivo, come camole della farina o grilli o lombrichi di allevamento (mai chiocciole e lumache!)

5) è opportuno, prima di liberare il riccio, far fare anche un'analisi delle feci per la ricerca di eventuali parassiti, e se ce ne sono curarlo di conseguenza.

Con queste attenzioni potremo essere certi di aver rimesso in libertà un riccio sano e in grado di cavarsela da sè!
Un accenno anche alla successiva liberazione di cui magari discuteremo meglio in una discussione a sè... la liberazione deve essere fatta:

1) indicativamente alla fine di aprile, e in ogni caso quando le temperature sono stabili e c'è disponibilità in natura degli insetti di cui i ricci si nutrono

2) in una zona adatta, caratterizzata da:
- alta naturalità
- zone di vegetazione folta
- presenza di fonti d'acqua
- assenza di fonti di pericolo (strade molto trafficate, colture trattate con pesticidi, episodi pregressi di spargimento di esche avvelenate, ecc.)

E' meglio, ma non è indispensabile, che la riambientazione venga fatta nel luogo dove il riccio dovrà essere liberato.
Posso aggiungere un paio di cosine?
Forse sembrerà banale, ma magari qualcuno potrebbe non pensarci... E' opportuno liberare il riccio di notte, non in pieno giorno! Questo perchè il riccio è un predatore notturno e normalmente durante la giornata è abituato a dormire.

Inoltre, fra le fonti di pericolo che devono essere il più possibile assenti dalla zona in cui si intende liberare il riccio, cito anche i predatori dei ricci: principalmente tassi, volpi e grandi rapaci (gufo, poiana...).
E' difficile individuare la presenza di questi ultimi, tuttavia è abbastanza facile riconoscere gli indizi che testimoniano la presenza di volpi e tassi.
Per verificare che l'area in cui volete liberare il riccio non sia regolarmente battuta dalle volpi, fate una piccola ispezione della zona controllando i punti "sopraelevati", come grosse pietre, pezzi di legno, montagnole; controllate anche lungo i sentieri. Di solito la volpe defeca in questi punti proprio per mettere bene in mostra le feci e rendere evidente le sua presenza agli altri esemplari. In poche parole è un modo per marcare il territorio. Le cacchette della volpe sono riconoscibili anche perchè spesso contengono tanti semini e nocciolini. Scusate se scendo così nei particolari, ma la salute dei ricci prima di tutto!
Parliamo un po' del tasso. Anche lui, come il riccio, è un animale abitudinario e tende a fare sempre i soliti percorsi che, di conseguenza, sono ben battuti ed evidenti. Il tasso tende a defecare sempre nel solito punto, la così detta "latrina": una piccola buca, poco profonda, che realizza scavando con le sue grosse unghie e dove accumula gli escrementi. Le tane, lunghe e piene di cunicoli, possono avere più di un ingresso/uscita e, al loro interno, il tasso può convivere con istrici e volpi. Tenete presente che un tasso ha le dimensioni, più o meno, di un cane di media taglia quindi l'ingresso della tana è piuttosto largo.
Se vedete grossi buchi scavati nella terra o sotto le radici di un albero e delle latrine... cambiate immediatamente zona e liberate il riccio altrove!
grazie pesk per la fiducia!

[quando mi vengono in mente cose aggiungo...]
allora il reinserimento è fondamentale, ma bisogna ricordarsi che è necessario valutare caso per caso...
non ci sono regole certe, e solo l'esperienza può aiutarci... per questo è molto importante tenersi in contatto con persone che ne hanno già fatti... e qui siamo in tanti!
soprattutto il tempo di permanenza nel recinto delle riabilitazioni... indicativamente almeno 20 gg ma possono essere necessari anche periodi più lunghi.
mi sono capitati ricci che giravano di giorno, come se niente fosse, ricci che facevano sempre lo stesso percorso, anche se il recinto era grande il triplo, ricci che non sapevano crearsi tane...

se andiamo a liberare il riccio in un posto diverso da dove ha fatto la riabilitazione sarà nostra cura e compito costruire almeno per 3/4 GIORNI un mini recinto nel posto definitivo in cui andrà a stare... ricordandosi di chiedere i permessi!!!
in questo recinto mettere una casetta, ecocompatibile e materiale per farsi il nido e foraggiare per un po' di giorni.
quando i ricci avranno preparato una mega tana, e si saranno un po' ambientati allora e solo allora si aprirà il recinto in orari crepuscolari, dopo le 19/20 per capirci!
per qualche giorno ancora mettiamo cibo..

importantissimo verificare che ci sia sempre una fonte di acqua a disposizione.
Ovviamente, la liberazione in primavera è fondamentale per il nostro amico: se lo spinoso non venisse liberato, non potremo dire di averlo salvato; lo avremmo soltanto condannato alla prigionia!!!
leggendo la discussione, mi viene da piangere.... non credo di essere in grado di trovare un posto sicuro per le piccoline anche se quando sarà arrivato il momento, saranno più grandiIcon_sad
No, dai, non preoccuparti... tutto si risolve! Ho ottimi contatti per organizzare staffette da Roma: è solo questione di tempo ma se ce n'è bisogno non è un problema farli arrivare da Marina o da Giulia, che faranno la riabilitazione e li libereranno in un posto adatto. L'abbiamo già fatto anche per ricci da posti più lontani! Icon_wink
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