Off topic, ma non troppo...
Più che porre un quesito, sollevo IL PROBLEMA esistente per ogni privato cittadino che sceglie di impegnarsi nella salvaguardia e nel soccorso dei ricci.
In questa discussione, perchè La Clinica Veterinaria Europea è strettamente collegata all'associazione Milano Natura, fra i cui collaboratori figurano diversi esponenti di spicco che potrebbero innescare leve positive.
Codice Penale Art. 727
Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l'arresto fino ad un anno o con l'ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.
Codice penale Art. 727-bis
"Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque, fuori dai casi consentiti, uccide, cattura o detiene esemplari appartenenti a una specie animale selvatica protetta e' punito con l'arresto da uno a sei mesi o con l'ammenda fino a 4. 000 euro, salvo i casi in cui l'azione riguardi una quantità trascurabile di tali esemplari e abbia un impatto trascurabile sullo stato di conservazione della specie. [...omississ...]"
Per ogni assistenza prestata ad un riccio, oltre alla necessaria dialettica per risolvere i problemi che si presentano di volta in volta, mi premuro di raccontare sul sito "vita-morte-e-miracoli" dell'avventura contingente, certo per sfizio personale e di condivisione, ma anche per costruire e disporre di una casistica a discolpa (??!!) qualora mi capitasse una disavventura con la forestale o similari. Tanto non servirà a nulla!
Ritengo che a fronte di autorità ed enti preposti spesso latitanti incompetenti inesistenti, sarebbero maturi i tempi per l'intervento del legislatore affinchè si legalizzi l'effettivo ruolo attivo dei soggetti privati organizzati (come me in quanto utente di questo forum, o come il forum stesso) il cui intento è garantire il meglio ai ricci selvatici in un'ottica di reinserimento in natura, senza disdegnare la divulgazione della corretta informazione a favore di chiunque persona desideri essere informata.
Qual'è l'utilità di normare autorità latitanti e CRAS inesistenti per poi contemporaneamente criminalizzare i privati cittadini operativi, spesso con successo, e che si dannano l'anima a favore di una specie selvatica?
Sul sito abbiamo un esempio eclatante dell'assurdità della nostra legislazione in materia: l'utente Pierre, quando opera presso il CRAS Parco Arcobaleno è tutelato dalla legge italiana e non corre rischi (graffi e morsi a parte
), ma appena compisse gli stessi atti al suo domicilio si trasformerebbe in un delinquente patentato quanto me, ed entrambi indistintamente diventiamo oggetto di non indifferenti sanzioni.
Quanti Dr. Jekyl & Mr. Hyde sono sparsi per l'Italia? Io penso uno solo: art. 727 bis c.p.
Proprio per i ricci selvatici, in Svizzera l'autorità statale, più lungimirante di quella italiana, oltre ad individuare a riferimento autorità e centri di recupero, riconosce favorisce incentiva finanzia l'iniziativa privata purchè sia strettamente coordinata coi centri autorizzati.
Sarebbe chiedere troppo ricreare altrettanto per l'Italia?
Quando penso che io sono una delinquente o che poco tempo fa una persona da Imola si è dovuta spostare fino a Ferrara per consegnare un riccino a quel CRAS... ecco ho già identificato sufficienti argomenti di fierezza e di vanto che mi spingono a perpetrare continuamente l'atto delinquenziale (secondo la filosofia statale): di fronte ad un mucchio di spine con un faccino a volte spaesato o spaventato, il sentimento prevalente è quello di ascoltare il cuore, tralasciando l'esistenza di uno sbagliato ed insensibile codicillo, con sfacciata frivolezza e consapevole incoscienza.