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Filastrocche sul riccio
14-05-2007, 09:47 PM
Messaggio: #1
Filastrocche sul riccio
Ciccio il riccio

Sta facendo un gran capriccio
questa volta Ciccio il riccio
che non vuole andare in slitta
con la neve così fitta.
Io non vengo, ho paura
ad andare nella radura
con la neve è tutto bianco
ho paura e sono stanco.
La sua mamma ora gli insegna
a raccogliere la legna
per scaldare bene la tana
per un'altra settimana.
Poi si è anche divertito
un pupazzo ha costruito
proprio in mezzo alla foresta
con gli stecchi sulla testa.
Con la mamma ecco infine
chiude a palla le sue spine,
così avvolto sembra Ciccio
la castagna nel suo riccio.

Filastrocca di Giulio Coniglio

Giulio Coniglio,
un tipo assai sveglio,
stava mangiando fresco trifoglio
quando per caso, quasi per sbaglio,
gli arriva allÂ’orecchio uno strano bisbiglio.

"Che mai sarà?" Si chiede il coniglio
alzando un poco il sopracciglio.
Forse una volpe nel suo nascondiglio
che sta pensando: "Lo lascio o lo piglio?"
Sarà una strega in cerca di aglio
per preparare qualche suo intruglio?

Ma è solo un riccio che, senza cipiglio,
ronfa tranquillo sul suo giaciglio.

e chi più ne ha più ne metta!!

[Immagine: GmOv7Kt.jpg]
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19-10-2010, 08:27 PM
Messaggio: #2
RE: Filastrocche sul riccio
Wow son bellissime! Non ne conosco altre però!:<

Life is a Hedgehog <3
"Maldigo a la persona que es capaz de maltratar a un animal, cuánta irresponsabilidad" SKA-P Insensibilidad
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19-10-2010, 09:04 PM
Messaggio: #3
RE: Filastrocche sul riccio
Se può essere utile, aggiungo una citazione del filosofo Schopenhauer che ha per protagonisti ricci:

Una compagnia di ricci, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione. (A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II)

Mi è sempre piaciuta perchè - contrariamente a tante interpretazioni che sottolineano il pessimismo di Schopenhauer - secondo me questo brano evidenzia una cosa naturalissima, anche nei rapporti umani: esiste una "giusta distanza" tra le persone, nè troppo distanti, nè troppo vicine. La mia vena filosofica ha preso il sopravvento!
ciao ciao

Silvia - Associazione "A coda alta" Ferrara
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