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Cucciolata tardiva?
10-09-2015, 10:32 PM
Messaggio: #1
Cucciolata tardiva?
Riprendo la discussione che ho avviato via email per un momentaneo problema di accesso, e che riguardava due riccetti che ho trovato ieri nel mio giardino.

Dunque: in realtà i riccetti sono tre, e dal modo in cui sono arrivati (letteralmente di corsa!) quando hanno sentito il rumore dei croccantini versati nella ciotola e si sono buttati a rosicchiarli, ho dedotto questa non sia la prima sera che vengono a cena.
Oltre ai croccantini secchi, che di solito lascio per gli adulti, ne ho preparato anche un piattino bagnati, che hanno mostrato di gradire molto.

Appurato che sono decisamente svezzati, ne ho catturato uno: cosa non facile perché anziché appallottolarsi tendono a scappare come furetti sotto a una siepe dove sospetto abbiano la tana.
Il peso è di 170 grammi circa: dico "circa" perché non è stato propriamente immobile durante la pesata (al primo tentativo a mani nude ha fatto il duro e ha tentato di mordermi...), a riprova di un'ottima vivacità.
Per quello che ho potuto vedere non ha zecche: sicuramente non ne ha sul muso o sulle orecchie, sulla pancia non so perché ribaltarlo era "mission impossible"..!
Gli altri al momento sono irreperibili, ma avendoli visti vicini mentre mangiavano direi che non ci sono grosse differenze di dimensioni e di peso, e nemmeno di vitalità.
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10-09-2015, 11:49 PM
Messaggio: #2
RE: Cucciolata tardiva?
[quote='Vittorio 52' pid='80422' dateline='1441917123']
Riprendo la discussione che ho avviato via email per un momentaneo problema di accesso, e che riguardava due riccetti che ho trovato ieri nel mio giardino.

Durante le mie ricerche su internet ho trovato quanto segue , di cui non posso precisare la fonte perchè non ho salvato l'indirizzo web e di ciò mi scuso.
" In generale alla nascita i ricci hanno la cute rosa e gli aculei bianchi e morbidi, occhi e orecchie chiusi, mancano i peli e i dentini e il loro peso si aggira tra i 15 e i 25g.
Dopo una settimana alcuni aculei si scuriscono e il peso arriva a 30/50g.
Alla seconda settima la cute diventa grigia, gli aculei sono scuri, compare la prima peluria, occhi e orecchie si schiudono e il peso si aggira attorno ai 60/80g.
A tre settimane occhi e orecchie sono aperti, compaiono i primi dentini decidui e il peso è compreso tra i 100 e i 130g.
A quattro settimane il riccio apparirà con cute grigia, aculei scuri, occhi e orecchie aperti, folto pelo, dentatura completa e un peso tra i 140/180g. Intorno ai 25 giorni i ricci dovrebbero imparare a nutrirsi prelevando il cibo da contenitori posizionati a terra (anche se inizialmente molto cibo verrà “sprecato”). "
quindi potrebbe essere una cucciolata della seconda quindicina di luglio da proseguire ad alimentare abbondantemente e pesare regolarmente, prima del recupero .

Rodolfo

[video=youtube]https://www.youtube.com/watch?v=eo7J50S5CRQ[/video]
https://www.youtube.com/watch?v=01Ak2iNjIKk
https://www.youtube.com/watch?v=8eXpBzDb098
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11-09-2015, 08:53 AM
Messaggio: #3
RE: Cucciolata tardiva?
Ammesso che tutti e tre i cuccioli siano sui 170-180 grammi, secondo voi è possibile che arrivino a 700 entro ottobre?
Devo dire che, da quando ho scoperto che ci sono anche loro, ho aumentato notevolmente la dose di cibo, e le ciotole al mattino sono vuote. Inoltre la sera li sento grufolare fra l'erba e le foglie, e perciò credo che, oltre ai croccantini, che mangiano a più riprese, cerchino anche cibo più "naturale" (come dicevo, il mio giardino è abbastanza "selvaggio", e chiocciole e insetti abbondano).
Le precedenti cucciolate estive, che ho potuto seguire, avevano ritmi di crescita sorprendenti, tali da chiedersi a distanza di qualche giorno se fossero ancora gli stessi ricci o i loro fratelli maggiori, ma 500 grammi in un mese e mezzo mi sembrano tanti, o no?

A proposito del letargo, immagino che oltre al mese conti la temperatura, che qui in collina è decisamente più bassa che in pianura. Attualmente siamo sui 12-14gradi di notte e più di 20 di giorno, anche se per le prossime settimane sono previsti leggeri rialzi.
Qual è il limite di temperatura sopportabile per un riccio?
E' possibile che i ricci di montagna abbiano tolleranze diverse?
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11-09-2015, 09:22 AM
Messaggio: #4
RE: Cucciolata tardiva?
secondo me a 700g in un mese non ci arriveranno. a mio avviso sarebbe opportuno prelevarli e far passare loro l'inverno in casa.

[Immagine: fQZziId.jpg]

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Spino
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11-09-2015, 09:29 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-09-2015 09:30 AM da bipaola.)
Messaggio: #5
RE: Cucciolata tardiva?
mmm, secondo me non ci possono arrivare a 700 grammi, ma sicuramente un moderatore ti dirà cose precise!
Io sto avendo cura di 6 marmocchi apparsi qui da me i primi di agosto , pesavano meno di 70 grammi, e ora il più grande ne pesa circa 400; stiamo ragionando del loro letargo controllato, quindi credo che anche i "tuoi" avrebbero bisogno quantomeno di monitoraggio!
Il problema delle cucciolate tardive è che se cadono in letargo e non sono attrezzati come peso, possono non sevgliarsi più, se io ne vedessi adesso di così piccini...per quanto vispi li preleverei, e gli ruberei un po' di vita libera, per restituirgliela a primavera!



ecco! vedo che SpinoSpino dice lo stesso!
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11-09-2015, 10:43 AM
Messaggio: #6
RE: Cucciolata tardiva?
Quando sarebbero da prelevare?
E' possibile aspettare almeno fino a fine settembre, controllando la crescita?
E' disponibile, qui sul sito o altrove, una guida per farli svernare in casa (giusto per rendermi conto se è una cosa fattibile per me, oppure se devo rivolgermi a un CRAS)?

Grazie
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11-09-2015, 11:45 AM
Messaggio: #7
RE: Cucciolata tardiva?
Ciao, secondo me prima li prelevi e meglio è,
se poi sparissero ...non li prendi più!
c'è un vedemecum, di " cosa fare" , è qui sul sito, se non lo trovi te lo cerco quando torno, che sto uscendo!
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11-09-2015, 12:11 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 11-09-2015 12:12 PM da SpinoSpino.)
Messaggio: #8
RE: Cucciolata tardiva?
COME SISTEMARE IL RICCIO APPENA SOCCORSO

La sistemazione ideale per un riccio soccorso è in una scatola di plastica dai bordi lisci e sufficientemente alti da impedire al riccio di uscirne (minimo 40 cm per un riccio adulto). In mancanza di una scatola di questo tipo si può utilizzare una scatola di cartone, posizionandola all'interno di una più grande per contenere il riccio nel caso dovesse riuscire a evadere dalla prima.

Nella scatola va sempre inserita, indipendentemente dalla stagione, una borsa dell'acqua calda o una bottiglia piena di acqua calda avvolta in più giri di carta da cucina che sia sempre ben pulita, oppure in panni di cotone che non si sfilaccino (i fili sono pericolosi in quanto possono stringersi attorno alle zampe dei ricci). L'animale va posizionato accanto alla fonte di calore (non sopra). E' importante che la fonte di calore non occupi tutto lo spazio a disposizione, perché il riccio deve essere libero di spostarsi in un'altra area se sentisse troppo calore.

Si consiglia di utilizzare come fondo della scatola dello scottex bianco e nient'altro, in modo da poter rilevare facilmente eventuali anomalie quali sanguinamenti, feci di consistenza o colore insolito, ecc.

La scatola deve essere posizionata al chiuso, in un ambiente il più possibile tranquillo, fuori dalla portata di animali domestici. In tutta la stagione calda, dalla primavera all'autunno, è fondamentale proteggerla superiormente con una zanzariera per evitare che l'animale, già debilitato, venga assalito dalle mosche, le cui larve potrebbero divorarlo portandolo rapidamente alla morte.

PRIMO INTERVENTO

Quando si ha davanti un riccio in difficoltà, è fondamentale non improvvisare interventi di pronto soccorso, ma consultare sempre persone esperte (vedi pagina Contatti) che potranno consigliare le azioni più adatte in relazione alle condizioni del riccio.
In attesa delle loro indicazioni, non somministrare alcun farmaco o prodotto, compresi gli antipulci.
Nell'immediato non somministrare neanche cibo, perchè il riccio deve essere alimentato solo dopo che ha raggiunto una temperatura corporea adeguata: animali ipotermici non devono mai essere alimentati, in quanto il loro stato determina un rallentamento delle funzioni intestinali e della deglutizione.
Se il riccio è ferito non rimandare la visita veterinaria, che in questi casi è indispensabile e urgente!

ALIMENTAZIONE DEGLI ESEMPLARI SOCCORSI

Il riccio europeo è un piccolo mammifero classificato come insettivoro, ma di fatto praticamente onnivoro, che in natura si ciba di coleotteri, bruchi, larve, uova, piccoli mammiferi, lombrichi, lucertole, frutta… i ricci possono nutrirsi anche di lumache e chiocciole (anche se alcune fonti riportano che vi ricorrono solo in casi estremi e in mancanza d'altro: questi molluschi non sono il cibo ideale per i ricci in quanto trasmettono molti parassiti e, per la loro vischiosità, possono soffocarli). La sua dieta è quindi molto varia e prevalentemente proteica.

Per quanto riguarda l'alimentazione degli esemplari soccorsi, premesso che non esistono studi specifici sulle esigenze alimentari dei ricci, è importante sottolineare che una corretta alimentazione è fondamentale per tutelare la salute dell’animale. La dieta di un riccio che per validi motivi legati alla necessità di soccorrerlo deve trascorrere un periodo in cattività deve mantenere caratteristiche analoghe a quella naturale in termini nutrizionali. Questo non significa che deve ricalcarla esattamente nella scelta dei cibi. In particolare, non è opportuno nutrire i ricci soccorsi con insetti trovati in natura: gli insetti veicolano molti parassiti, mentre quasi sempre i ricci soccorsi hanno bisogno di essere liberati dalle parassitosi che li affliggono (vedi più avanti il paragrafo "Alimentazione dei ricci svezzati/adulti").

NUTRIRE IL RICCIO IN BASE ALLA SUA ETA'

Ogni riccio deve essere nutrito in base alla sua età: per capire se il riccio che abbiamo soccorso sia giovane o meno, non possiamo basarci solo sul suo peso, ma dobbiamo tenere in considerazione alcuni fattori fisici per stabilirne l'età.

*In generale alla nascita i ricci hanno la cute rosa e gli aculei bianchi e morbidi, occhi e orecchie chiusi, mancano i peli e i dentini e il loro peso si aggira tra i 10 e i 25 g.
*Dopo una settimana alcuni aculei si scuriscono e il peso arriva intorno ai 30/50 g.
*Alla seconda settimana la cute diventa grigia, gli aculei sono scuri, compare la prima peluria, occhi e orecchie si schiudono e il peso si aggira intorno ai 60/80 g.
*A tre settimane occhi e orecchie sono aperti, compaiono i primi dentini decidui e il peso è compreso tra i 100 e i 130 g.
*A quattro settimane il riccio apparirà con cute grigia, aculei scuri, occhi e orecchie aperti, folto pelo, dentatura completa e un peso tra i 140/180 g.

ALIMENTAZIONE DEI RICCI LATTANTI E SVEZZAMENTO

I ricci lattanti (aculei chiari, pelo scarso, occhi e orecchie chiusi, denti mancanti) devono essere nutriti con il latte Esbilac Milk Replacer for Puppies, che l'esperienza di diversi centri specializzati ha indicato come il più vicino al latte di mamma riccio. Inizialmente l'ideale sarebbe avere del colostro caprino della prima mungitura, ma non è facile da trovare. Altri tipi di latte sono da evitare, in quanto possono essere dannosi o comunque non sufficientemente nutrienti. Non somministrare MAI latte di mucca, dannosissimo e mortale per i ricci di tutte le età.
Esbilac è disponibile in forma liquida o in polvere, ugualmente adatte. Esbilac polvere si conserva per 30 giorni dopo l'apertura da controllare, Esbilac liquido per 3 giorni da controllare (ma è possibile congelarne dei cubetti per utilizzarlo più a lungo). Esbilac polvere deve essere ricostituito così: 1 parte di polvere e 3 parti di acqua o tisana di finocchio (che limita il gonfiore del ventre) nelle primissime poppate, 1 parte di polvere e 2 parti di acqua o tisana di finocchio per le successive. Esbilac liquido si può utilizzare così com'è.

Per somministrare Esbilac si può utilizzare una siringa senza ago. Si tiene il riccino in mano con gli aculei contro il palmo della mano, il pollice appoggiato sul pancino in modo da tenerlo in posizione e le sue zampine anteriori appoggiate al pollice, come per stare affacciato; il piccolo deve essere tenuto a 45° o quasi verticale. Si accosta la siringa senza ago a un angolo della bocca e gli si danno delle piccole quantità di Esbilac, facendo delle pause in modo che il piccolo abbia il tempo di deglutire e prender fiato.

I ricci lattanti devono essere nutriti secondo queste dosi e frequenze minime:

ricci di 30 gr di peso: 10 pasti al giorno da 0,8 ml l'uno, di cui due pasti notturni
ricci di 40 gr di peso: 10 pasti al giorno da 1 ml l'uno, di cui due pasti notturni
ricci di 50 gr di peso: 10 pasti al giorno da 1,3 ml l'uno, di cui due pasti notturni
ricci di 60 gr di peso: 9 pasti al giorno da 1,7 ml l'uno, di cui 1 pasto notturno
ricci di 70 gr di peso: 8 pasti al giorno da 2,3 ml l'uno, di cui 1 pasto notturno

dagli 80 grammi in poi pasti solo diurni:
80 gr di peso: 6 pasti al giorno da 3,3 ml l'uno
90 gr di peso: 6 pasti al giorno da 3,8 ml l'uno
100 gr di peso: 5 pasti al giorno da 5 ml l'uno
110 gr di peso: 5 pasti al giorno da 5,6 ml l'uno

[u]Dopo ogni pasto occorre massaggiare ventre e genitali dei piccoli con un cotton-fioc bagnato in olio di mandorle o di girasole o vaselina per mimare ciò che normalmente fa la madre ai cuccioli dopo l'allattamento al fine di favorire la digestione. Questo passo è fondamentale fino a quando non aprono gli occhi e, comunque, fino a quando non si constata che defecano tra sè tra una poppata e l'altra.

I pasti di cui sopra devono essere a base di solo latte Esbilac fintanto che i piccoli non hanno messo i dentini. Dal momento in cui vi sono i dentini, anche solo appena spuntati, si procede allo svezzamento: sempre rispettando le quantità e le frequenze di cui sopra, si comincia a miscelare all'Esbilac un po' di paté a/d, inizialmente in piccole dosi, poi in dosi sempre crescenti, in modo da passare al solo a/d nel giro di una settimana circa.

Intorno ai 25 giorni di età i ricci dovrebbero imparare a nutrirsi prelevando il cibo da contenitori posizionati a terra. Inizialmente molto cibo verrà sprecato e sarà importante cercare di mantenere il controllo sulle quantità effettivamente prese ed integrarle eventualmente con la siringa senza ago.

COME STA ANDANDO? VERIFICHE E VALUTAZIONI DA EFFETTUARE

Durante l'allattamento e lo svezzamento è fondamentale pesare i cuccioli una volta al giorno, circa alla stessa ora e a stomaco vuoto; se tutto procede bene, il loro peso aumenterà di 5-10 grammi al giorno. Una crescita più stentata che si prolunga per diversi giorni, uno stallo nella crescita o, peggio, un calo di peso sono segnali che qualcosa non va.
Bisogna poi controllare le feci: nei riccini sani saranno di color verde chiaro fintanto che prendono il latte Esbilac, per poi diventare gradualmente più marroncine man mano che si passa all'a/d, e saranno in ogni caso abbastanza formate; feci molli, molto scure, striate di sangue o contenenti muco devono allarmare.
Infine, bisogna controllare che i genitali non siano arrossati, gonfi o sanguinanti: queste condizioni sono segno di infiammazione o di infezione.

ALIMENTAZIONE DEI RICCI SVEZZATI / ADULTI

L’adolescente è un riccio a cui sono già spuntati i denti, che è in grado di bere il latte da solo dal piattino e con occhi e orecchie perfettamente aperti (tutto ciò si verifica indicativamente attorno al mese di vita).

A questo punto si può iniziare ad alimentare il riccio con cibo solido che andrà inserito nella sua dieta poco alla volta, dapprima integrandolo e poi sostituendolo progressivamente al latte Esbilac.

Si può cominciare lo svezzamento aggiungendo all’Esbilac qualche pezzettino di carne di pollo lesso o di mela finemente tritati. Non stupitevi se all’inizio il riccio non mangia la nuova pappa, rovescia il piattino o scarta gli alimenti sconosciuti: si abituerà piano piano. La quantità di carne giornaliera deve essere pari al 20% del peso corporeo del riccio, fino ai 200g di peso. Se ad esempio abbiamo un riccio di 180 g, gli somministreremo 36 g di cibo circa, suddivisi in 2-3 razioni. Dai 200 g di peso del riccio in su, la quantità giornaliera di carne da somministrare sarà sempre di 50 grammi, integrati da poca frutta (escluse mandorle, nocciole e frutta esotica) e da un po' di croccantini per gatti, in piccole quantità a contorno della carne, come da tabella che segue.

[Immagine: 607DE758-2584-4F72-8F30-F29DBF689127.jpg]

[Immagine: fQZziId.jpg]

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11-09-2015, 09:54 PM
Messaggio: #9
RE: Cucciolata tardiva?
Concordo con l'opportunità' di prelevarli e crescerli in casa. Ritengo tuttavia preferibile prolungare di almeno tre settimane il periodo di "vita selvatica controllata" . Determina con esattezza il peso e verificalo almeno una volta ogni 2 gg. Al raggiungimento dei 200 gr di peso andranno sverminati. Ti forniremo le giuste indicazioni a riguardo.

[Immagine: Fc519DS.jpg]

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Ti voglio bene SPINO!
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15-09-2015, 12:01 PM
Messaggio: #10
RE: Cucciolata tardiva?
Dato che per me sarebbe un po' problematico far svernare i cuccioli in casa (gli unici locali dove potrei tenerli tranquilli e al riparo dai gatti sono un garage e una taverna, entrambi però senza riscaldamento) ho provato a contattare il locale Centro Recupero Animali Selvatici, dove mi hanno fortemente sconsigliato di togliere i riccetti dal loro ambiente naturale, mi hanno assicurato che le cucciolate di metà agosto sono più che normali, e che se sono adesso a 200 grammi non avranno alcun problema a passare l'inverno!
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15-09-2015, 12:12 PM
Messaggio: #11
RE: Cucciolata tardiva?
ciao Vittorio, probabilmente chi ti ha risposto al CRAS non era esperto di ricci, altrimenti saprebbe che un cucciolo di un peso cosi contenuto non ha alcuna possibilità di affrontare il letargo. Rischierebbe di addormentarsi per sempre. Il calo ponderale subito durante il letargo, infatti, lo porterebbe ad un peso non sufficiente per le sue funzioni vitali.
Se non puoi accudirli, non condannarli a morte certa. Cerchiamo qualcuno che possa accudirli al caldo fino a primavera per poi re-introdurli in natura sani e vispi.

[Immagine: fQZziId.jpg]

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15-09-2015, 01:11 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-09-2015 01:46 PM da Vittorio 52.)
Messaggio: #12
RE: Cucciolata tardiva?
Chiedo scusa in anticipo per il contenuto di questo post, che non vorrei suonasse offensivo, e che vi prego di recepire per quello che è.
Il fatto è che, ancora una volta, si presenta un problema tipico e fin troppo frequente nell'era di internet. Da un lato un organismo "fisico", reale e accreditato, che mi dice di non togliere assolutamente i ricci dal loro ambiente naturale, che non avranno alcun problema a svernare ("ci sono ricci anche in Siberia..!"), e che 700 grammi un riccio li raggiunge in due anni!
Dall'altro lato, un organismo virtuale frequentato da pseudonimi, ma che peraltro fa un eccellente lavoro e sembra altrettanto credibile, che mi dice l'esatto contrario, e parla addirittura di "condanna a morte certa".
Ora, mettetevi nei miei panni: in tutta onestà, come diavolo faccio a sapere di chi fidarmi?

E aggiungo: non potreste mettervi d'accordo - tra voi esperti e con i vari CRAS locali - per stilare delle linee guida univoche, o quanto meno non così discordanti?
In fondo non si tratta della scelta dei croccantini da dare al gatto di casa, ma della sopravvivenza di esemplari di una specie protetta..!
Chiedo scusa di nuovo e grazie.
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15-09-2015, 02:18 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-09-2015 02:32 PM da bipaola.)
Messaggio: #13
RE: Cucciolata tardiva?
Ciao Vittorio, non sono molto esperta, ma ti racconto quel che so: ti assicuro che - girando spesso per campi e macchie- purtroppo ho trovato varie volte ricci morti in inverno, ed erano tutti piccoletti! Sto tirando su 6 fratellini che erano entrati nel recinto dei miei cani, pesavano meno di 70 grammi i primi di agosto, e ora ne pesano più di 300, non credo che raggiungeranno il peso adatto al letargo in libertà, per cui mi sto preparando al loro letargo controllato, così come ho ospitato l'anno scorso altre 3 piccole ricce, che pesavano 150 grammi in novembre e sono tornate in libertà in primavera.
Sicuramente se vogliamo affidarci alla natura e lasciare liberi i riccetti una volta che li vediamo in salute e agguerriti loro seguiranno il loro destino, ma se vogliamo dargli parecchie più opportunità di vivere - magari a lungo e allegramente!- allora è opportuno ospitarli, questo perché sono specie protetta, ma - per me- anche perché ...ormai li abbiamo incontrati e non siamo rimasti indifferenti.
Io mi rivolgo spesso al CRAS più vicino, e ho molta stima degli operatori e del medico che segue gli animali, ma vedo che hanno un tale afflusso di animali in difficoltà che trattenere i ricci fino a un peso davvero buono per loro non è possibile, infatti sanno benissimo che io li ospito , e mi danno consigli tranquillissimamante, sapendo che me ne occupo in maniera appropriata, consigliata da questo forum. Che qualche riccetto possa sopravvivere all'inverno sarà anche possibile, chissà, ma le mie ospitine dell'anno passato persero ben 200 grammi ognuna durante il letargo qui da me, capisci bene che se questa perdita di peso l'avesse un riccio di solo 400 grammi si sveglierebbe stremato, se si svegliasse, e con poco possibile futuro davanti.
In primavera ne trovai uno e lo portai uno al CRAS, dra molto debole e magro, appena svegliato vagava di giorno, e lui non ce la fece, nonostante flebo e antibiotici. Sicché ora che ho visto queste cose, e che è facile e bello ospitare i ricci, non mi pongo più domande: se li trovo grossi e vitali li saluto, ma i piccoli che vagano da soli in quuesta stagione li trattengo fino a che crescano bene. Le mie ricce dell'anno scorso andarono in letargo a gennaio e pesavano 700 grammi e passa, cresciute in 3 mesi, non in un anno! poi magari ce n'è di giganti e piccoletti , come noi d'altra parte! Un Saluto a te e ai "tuoi" ricci !
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15-09-2015, 02:51 PM
Messaggio: #14
RE: Cucciolata tardiva?
(15-09-2015 01:11 PM)Vittorio 52 Ha scritto:  Chiedo scusa in anticipo per il contenuto di questo post, che non vorrei suonasse offensivo, e che vi prego di recepire per quello che è.
Il fatto è che, ancora una volta, si presenta un problema tipico e fin troppo frequente nell'era di internet. Da un lato un organismo "fisico", reale e accreditato, che mi dice di non togliere assolutamente i ricci dal loro ambiente naturale, che non avranno alcun problema a svernare ("ci sono ricci anche in Siberia..!"), e che 700 grammi un riccio li raggiunge in due anni!
Dall'altro lato, un organismo virtuale frequentato da pseudonimi, ma che peraltro fa un eccellente lavoro e sembra altrettanto credibile, che mi dice l'esatto contrario, e parla addirittura di "condanna a morte certa".
Ora, mettetevi nei miei panni: in tutta onestà, come diavolo faccio a sapere di chi fidarmi?

E aggiungo: non potreste mettervi d'accordo - tra voi esperti e con i vari CRAS locali - per stilare delle linee guida univoche, o quanto meno non così discordanti?
In fondo non si tratta della scelta dei croccantini da dare al gatto di casa, ma della sopravvivenza di esemplari di una specie protetta..!
Chiedo scusa di nuovo e grazie.

ciao Vittorio,

nessuna offesa, sia chiaro. Purtroppo non sempre negli organi competenti c'è gente competente in tutti gli aspetti. I ricci, sebbene siano una razza da salvaguardare e siano fauna propria dell'italia, sembrano essere non noti a tutti.

Nel nostro staff c'è chi fa parte di CRAS in altre città e lavorano quotidianamente a contatto con veterinari ed esperti del settore. Capisco il tuo dilemma, e per dipanarti i dubbi ti chiedo di girare sul forum a leggere le storie di successi ottenuti (le cosiddette success stories). Guarda quanti ricci sono stati salvati e portati sanissimi a primavera. Primavera che mai avrebbero visto altrimenti.

Il fatto che un riccio raggiunga i 700g in due anni, perdonami il francesismo fantozziano, è una boiata pazzesca. Se hai notato il ritmo di crescita del riccio che hai in stallo vedrai che la crescita media si assesta tra i 5 e 10g al giorno. Non ci vuole una laurea in matematica per capire che basterebbero 70gg. Più probabilmente una 90ina.

Tu hai tra le mani una vita e puoi decidere se avere certezza di salvarla portandola a primavera tu stesso o affidandola a quancuno che la porti per te al nuovo anno e seguirne gli sviluppi oppure...fidarti del CRAS e non avere certezza alcuna.

Io sono cresciuto con l'insegnamento che vale ciò che vedo e ciò che posso raccontare. Io personalmente non avrei dubbi su cosa fare.

[Immagine: fQZziId.jpg]

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15-09-2015, 03:03 PM
Messaggio: #15
RE: Cucciolata tardiva?
Vittorio, spiace dirlo, ma ci sono CRAS che o non si intendono di ricci, o se ne fregano, o entrambe le cose. Ti dò un riferimento che è sia telematico che fisico: il sito di SOS RICCI, primo CRAS italiano specializzato nella cura dei ricci - http://www.sosricci.it

Sul sito di SOS RICCI troverai riportata la soglia minima di 500 gr per il letargo, che è quella più accreditata dalla letteratura. Ma è stata proprio la direttrice di questo centro, in base alle sue esperienze con i letarghi controllati, a consigliarci di essere più cautelativi: da qui la nostra indicazione dei 600/700 gr in settembre/ottobre (peso che può essere tranquillamente raggiunto in pochi mesi da un riccio nato in primavera, mentre non hanno speranza di raggiungerlo i ricci nati più tardi, come quello in cui ti sei imbattuto).

Fidati di noi e trattienilo senza esitazione, sennò va incontro a morte certa!

[Immagine: Dq6o8PH.jpg]
... vieni a trovarci anche sulla nostra pagina facebook!
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15-09-2015, 05:24 PM
Messaggio: #16
RE: Cucciolata tardiva?
Anche il Centro di Cura per Ricci, quotato CRAS specializzato in ricci in Val Maggia nella Svizzera di lingua italiana considera a rischio i ricci che "nascono troppo tardi, ossia dopo la metà di agosto. Questi ricci anche se sanissimi non ce la faranno a passare l’inverno, per la semplice ragione che non potranno raggiungere per la metà d’ottobre il peso minimo di 550 g, necessario per andare in letargo. Se questo peso viene raggiunto le loro possibilità di sopravvivenza sono però minime, ma reali. Meglio sarebbe un peso tra 700 e 800 g.Quest’ultimo peso viene raggiunto soltanto dai ricci nati entro la fine di giugno. Un riccio trovato on giro tra novembre e gennaio deve essere raccolto in ogni caso".
Bisogna anche considerare che durante il letargo il peso del riccio si riduce di circa il 30%.

Rodolfo

[video=youtube]https://www.youtube.com/watch?v=eo7J50S5CRQ[/video]
https://www.youtube.com/watch?v=01Ak2iNjIKk
https://www.youtube.com/watch?v=8eXpBzDb098
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15-09-2015, 08:21 PM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 15-09-2015 08:21 PM da Pierre.)
Messaggio: #17
RE: Cucciolata tardiva?
Ciao Vittorio, mi sento di intervenire come rappresentante di entrambe le categorie da te citate, come moderatore, che può essere chiunque come hai giustamente detto, e come responsabile della gestione dei ricci presso il centro di recupero fauna selvatica del wwf di Mantova chiamato Parcobaleno (come visibile dalla mia firma), in caso di qualunque dubbio puoi tranquillamente telefonare ai numeri presenti sul sito e chiedere conferma di ciò che scrivo...
Detto questo purtroppo devo dirti che chi ti ha dato queste informazioni se ne è bellamente lavato le mani (a proposito, mi dici che cras è?), spero tu voglia fidarti di noi, mai e poi mai ti diremmo di trattenere un animale selvatico se non fosse necessario...

[Immagine: 8iUZcd4.jpg]

WWF MANTOVANO unità operativa di Mantova
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15-09-2015, 11:46 PM
Messaggio: #18
RE: Cucciolata tardiva?
E, sempre a beneficio di Vittorio, diciamo anche quale sia la realtà dei CRAS: questi centri che godono del beneplacito legislativo non sono tutti uguali... ci sono centri efficienti ed affidabili, ma altri ahimè non sono per nulla affidabili.

I CRAS dovrebbero esser presenti in tutte le provincie italiane, ma così non è ! Problemi finanziari, organizzativi, di personale, fan si che i CRAS siano presenti solo laddove possibile, quasi sempre per merito di un gruppo di persone competenti e volenterose. Ma poi i loro collaboratori (quasi sempre volontari) non dispongono delle medesime competenze nel nucleo fondatore del CRAS o danno la loro disponibilità solo per una o due mezze giornate per settimana.... ed ecco spiegati i disguidi e le stupidate di cui periodicamente siamo messi al corrente.
Non aggiungo altro perché i vari utenti e colleghi mod che mi hanno preceduto hanno già detto tutto quanto avrei voluto precisare anch'io.

[Immagine: me85D7y.jpg]
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16-09-2015, 12:07 AM (Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 16-09-2015 12:09 AM da Albano.)
Messaggio: #19
RE: Cucciolata tardiva?
" Ottobre >>> In questo mese l'offerta di cibo comincia a scarseggiare. Mamma riccia, accompagnata dai sui piccoli ed indebolita dal loro allevamento, probabilmente, visiterà le nostre case, nella speranza di trovare qualcosa da mangiare. I giovani ricci non riescono più ad aumentare di peso, mentre gli adulti(oltre i g. 500) hanno costruito il loro nido invernale, in un posto riparato.
Così, come le mamme poco prima del parto, adesso tutti i ricci adulti, con notevole cura, preparano il riparo per l'inverno. Vengono preferiti luoghi già riparati, come una fessura in una scarpata, tra le radici di un albero, fienili, legnaie,...
[...]
Novembre >>> I ricci sono molto affamatie nella loro disperata quanto inutile ricerca di cibo, ormai introvabile, trascurano la costruzione del nido.
L'istinto li avverte che, solo con un adeguato strato di grasso, potranno affrontare i rigori dell'inverno e del periodo del letargo. Spesso la loro sopravvivenza dipende così dall'intervento dell'uomo, che dovrà raccoglierli e nutrirli per tutta la stagione. In situazioni climatiche normali la maggior parte dei ricci va in letargo dalla metà del mese sino alla fine di marzo"


Fonte:
"Il riccio - Ci sono anch'io!" pagg. 33-36
Autrice: Marina Setti
Editore: Alberto Perdisa Editore
ISBN 88-8372-348-1
finito di stampare nel mese di maggio 2006

[Immagine: me85D7y.jpg]
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17-09-2015, 09:10 AM
Messaggio: #20
RE: Cucciolata tardiva?
Ringrazio tutti per le risposte, che mi sembrano più che sufficienti a far pendere la bilancia verso la scelta di prelevare i ricci, scelta che in ogni caso, fra le due possibili, è quella che comporta il minor rischio (cattività certa vs possibile morte).

Si pongono, a questo punto, due problemi.
Il primo è quando prelevare i ricci. In alcuni post precedenti qualcuno consigliava “il prima possibile”, mentre Renegade parlava di “almeno altre tre settimane di vita selvatica controllata”.

Il secondo problema è quello che avevo già segnalato, e cioè che le uniche stanze tranquille dove potrei tenere i ricci (il garage e una taverna trasformata in cantina) sono entrambe prive di riscaldamento. E anche in queste avrei problemi di spazio, dato che, immagino, restando svegli avranno bisogno di muoversi...

Temo dunque che la soluzione dovrà essere l'affidamento. Confesso che speravo di poterli portare al CRS di Castel d'Azzano (quello al quale avevo chiesto informazioni), dato che alla fine dell'inverno avrebbero potuto liberarli nell'oasi che gestiscono. Dopo la risposta che mi hanno dato, d'altra parte, questa strada non è più percorribile.
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