Ciao Lumachella !
Abbi pazienza, tanta pazienza.
Non sapendo le caratteristiche del tuo terreno e delle zone ad esso circostanti, ti racconto del mio.
I ricci non si comandano, al massimo riesci ad assisterli ed accompagnarli per un certo periodo, ma poi loro giustamente se ne vanno per il loro destino, però sanno anche ripresentarsi perchè non sono stupidi... anzi!
La frequentazione dei ricci dipende dalla tipologia del terreno, da disponibilità di rifugi sicuri e dalla disponibilità di cibo ed acqua oltre che dalle condizioni meteo stagionali.
Condizioni meteo
La scorsa stagione in tema di avvistamenti ricci è stata una annata NO, confermatami sia da più parti dell'Italia sia dai miei confinanti. I ricci sono praticamente scomparsi; c'erano sul mio terreno i segni del loro passaggio, ma raramente ho avuto contatti diretti. L'anno precedente è stato un via vai di ricci: ne ho censiti una quindicina.
Non mi sorprende che per la passata stagione riferisci di non averne visti.
Per inciso: il riccio sano dorme di giorno ed esce allo scoperto di notte, in linea indicativa da dopo il tramonto fino alla mattina, anche se poi ogni riccio ha le sue abitudini, comunque sempre all'interno di questo arco temporale.
Tipologia terreno
Dispongo di un terreno non coltivato, sostanzialmente a prato, con un piccolo orto (come te) ed alcuni alberi da frutto. Ho iniziato realizzando un recinto chiuso e protetto per il reinserimento in natura dei ricci, precedentemente assistiti e curati durante la stagione fredda. Dopo i primi rilasci, e dopo molteplici appostamenti notturni mi sono accorta che i ricci prediligevano stabilirsi presso i miei confinanti: da uno con terreno per niente curato e molto selvaggio; da un altro caratterizzato da macchie coltivate alternate con folta e bassa vegetazione ed il tutto sovrastato spesso da alberi ad alto fusto.
Nel mio terreno ritornavano solo per mangiare.
Rifugi - cibo - acqua
Così ho capito che per rendere appetibile il mio terreno andava attrezzato con più rifugi a misura di riccio: quelli che nelle mie discussioni definisco "paglioni".
Ora oltre al recinto chiuso, ho 4 paglioni ben distanziati fra di loro.
Prendi un pallet, ci ribalti sopra una cassetta così da determinare la zona da chiudere con assi ad eccezione di una striscia che diventa l'ingresso della tana del riccio permettendogli di salire dal terreno a sopra il bancale. Inchiodate le assi al bancale, ci inchiodi pure la cassetta; man mano che procedi abbi cura di levigare con carta vetrata le spigolosità onde evitare rischio di ferite ai ricci, perchè una volta piazzato il rifugio, esso ti sarà inacessibile.
Scelta l'ubicazione, da una delle due parti strette del bancale inserisci due tubi diametro 10-12 cm. che funzionano da doppio ingresso alla tana e nelle parti non occupate dai tubi interponi qualche bastoncino verticale per ostruire un possibile accesso di estraneo o predatore. Poi copri con tanto fieno (lo ricavo dal taglio periodico che effettuo sul terreno) fino a che all'occhio risulti solo un mucchio di fieno, che per l'appunto in slang bolognese italianizzato passa sotto la definizione di paglione.
Corde precedentemente legate ai piedi del bancale passano da una parte all'altra per far aderire al fieno una copertura di plastica. All'occorrenza tiro corde aggiuntiva aiutandomi con pietre di ancoraggio.
La copertura di plastica praticamente legata al bancale ed aderente al fieno ha una duplice funzione: proteggiere il fieno dagli acquazzoni primaverili/estivi e proteggere l'integrità del rifugio da eventuali attacchi di predatori dei ricci (qui da me ci sono molte volpi).
Quest'anno mi sono accorta che un paglione così realizzato, specie se utilizzato dai ricci come sede di letargo, nella primavera successiva dopo esser stato abbandonato dal riccio, necessita di ispezione e revisione con sostituzione completa del fieno.
Il paglione si completa con una ciotola di acqua in prossimità e croccantini al di la dei tubi di ingresso.
Alla fine dell'opera il riccio se interessato (e stai certo che lo è) entra da uno dei due tubi (e si trova per terra ma già protetto sotto al bancale), poi con la sua curisità scoprirà sopra alla sua testa qull'apertura apposta lasciata tra le assi e salirà al piano superiore sopra al bancale e staccato da terra, e si renderà conto di disporre di una tana protetta (da adattare a suo piacimento). Quando piazzo i paglioni lascio sempre nella tana diversi stracci.
Durante l'inverno copro il tutto con un ulteriore telo sia per creare una copertura verandata sopra ai tubi di ingresso sia a protezione dell'accqua a disposizione, sia per garantire alla tana maggior riparo da freddo gelo brina e neve: qui siamo nel grigiore del nord
con tutto ciò che ne consegue.
Come attirare l'attenzione dei ricci in libertÃ
Mantieni i rifugi sempre forniti di crocchette ed acqua fresca: se ci sono, arrivano. Da giugno a settembre se ti apposti sul terreno fra le 21,30 e le 24,00 dovresti avere ottime possibilità di avvistamento.
Se le spiegazioni non sono chiare, dimmelo che vedo di integrare con qualche schizzo.
Fabia