Sperimentazione animale

[Pierre]

Cari amici dei ricci apro questa discussione perché negli ultimi 3 giorni è accaduto un fatto che mi fa riflettere, molti di voi avranno sentito parlare di Caterina, la ragazza bolognese viva grazie a farmaci testati su animali, per chi non ne avesse sentito parlare vedete quì,
http://video.repubblica.it/edizione/bolo...1#commenti
che per aver espresso un suo pensiero è stata addirittura minacciata di morte.
Ora la mia riflessione qual'è, noi quì siamo, chi più chi meno, tutti animalisti e personalmente contrario a questa pratica almeno per farmaci destinati all'uomo, diversamente se il prodotto è destinato ad animali diventa impossibile non testarlo su questi.
Vorrei conoscere il vostro pensiero facendo una piccola provocazione perché la storia di questa ragazza mi ha colpito molto, siamo tutti bravi a difendere gli animali condannando ogni cosa fatta contro questi, e sia chiaro, continuo a pensarla così, ma siamo certi si possa fare a meno di certe cose che tanto condanniamo?

[Renegade]

Ribadendo nel modo piu' assoluto la mia netta presa di posizione contro qualsiasi azione violenta e coercitiva, anche se spesa in lotta contro realta' inacettabili, il mio pensiero e' univoco e chiaro.
Nn riconosco tassativamente la superiorita' della specie umana e la priorita' dei relativi interessi rispetto ad ogni altra forma di vita del sistema.
Se ci si convince di cio', si guarda il mondo da un'altra prospettiva.
La ricerca scientifica richiede sperimentazione. Ebbene, x quel che concerne la prevenzione di patologie prettamente umane, essa andrebbe avviata esclusivamente su soggetti umani volontari.
Ma il tutto senza "forzare la mano", accettando e rispettando i nostri "confini naturali".

Amici, colgo l'occasione x augurare a tutti Voi un buon nuovo anno!

[Pierre]

Pienamente d'accordo con te come scrivevo anche sopra, infatti la mia perplessità riguarda la sperimentazione animale per cose destinate ad animali, giustamente dici che i farmaci ad uso umano vanno testati su esseri umani consenzienti e non forzati, ma non è comunque una forzatura usare alcuni animali per testare farmaci destinati ad uso veterinario? Il coniglio, la cavia o il cane destinati a questo non sono certo felici di essere usati come esperimenti per i quali spesso muoiono o restano offesi da ciò che gli viene iniettato in corpo, noi curiamo i nostri animali comunque con prodotti che quotidianamente danneggiano, avvelenano o addirittura uccidono altre speci che per una scelta umana sono sacrificate alla ricerca ma l'abbiamo scelto noi, non loro...

[Renegade]

(29-12-2013 01:31 PM)Pierre Ha scritto:  Pienamente d'accordo con te come scrivevo anche sopra, infatti la mia perplessità riguarda la sperimentazione animale per cose destinate ad animali, giustamente dici che i farmaci ad uso umano vanno testati su esseri umani consenzienti e non forzati, ma non è comunque una forzatura usare alcuni animali per testare farmaci destinati ad uso veterinario? Il coniglio, la cavia o il cane destinati a questo non sono certo felici di essere usati come esperimenti per i quali spesso muoiono o restano offesi da ciò che gli viene iniettato in corpo, noi curiamo i nostri animali comunque con prodotti che quotidianamente danneggiano, avvelenano o addirittura uccidono altre speci che per una scelta umana sono sacrificate alla ricerca ma l'abbiamo scelto noi, non loro...

Caro Pierre, francamente nn credo sia molto sviluppata un'attivita' di ricerca in campo vet in senso stretto. Mi spiego meglio. Le terapie utilizzate nella cura degli animali molto spesso nn sono frutto di una ricerca mirata, ma ottenute x derivazione , soprattutto in caso di attinenza di specie. Questo soprattutto in caso di cura di patologie spesso letali.
La ricerca in campo vet e' invece fiorente in tutti quegli ambiti in cui si produce un vantaggio (profitto) x l'uomo. Si pensi alla ricerca x il miglioramento quali-quantitativo delle carni di allevamento, e cosi' via.

[pesk]

(29-12-2013 10:33 AM)Pierre Ha scritto:  siamo tutti bravi a difendere gli animali condannando ogni cosa fatta contro questi, e sia chiaro, continuo a pensarla così, ma siamo certi si possa fare a meno di certe cose che tanto condanniamo?

Io non sono in grado di valutare ma voglio credere a chi, anche tra gli scienziati, sostiene che la sperimentazione animale possa e debba essere abbandonata a favore di metodi alternativi. Non mi verrebbe però mai in mente di attaccare così duramente e minacciare chi sostiene il contrario, come è successo nel caso di questa ragazza che si era espressa a favore della sperimentazione sugli animali. Il rispetto deve esserci per tutti e ogni battaglia, animalista o meno, va fatta con argomentazioni e idee, non con insulti e minacce... che, tra l'altro, hanno solo l'effetto di gettare cattiva luce su quelli vi ricorrono, facendoli apparire come degli estremisti esaltati e screditando le tesi che sostengono.

[Albano]

Mi presento: non sono un talebano quindi permissivista, nel senso che il confine fra quel che non si può e quel che si può è per me molto labile e modificabile nel tempo.
In un tempo che fu, ero anche un chimico occupato in un laboratorio di una azienda produttrice di fitofarmaci. E ricordo un testo sacro che riportava per ogni principio attivo le dosi per intossicare vari animali e pure l'uomo, nonché le dosi letali per provocare la morte di animali e uomo. La freddezza di quel testo era unica: ricordo fra l'altro che i malcapitati erano topi conigli maiali cavie ed uomini volontari. Spesso compariva la precisazione che gli uomini volontari erano detenuti.... ed in certe didascalie era facile dedurre che i volontari umani, volontari non lo erano, inconsapevoli invece si.
Forse queste pratiche di sperimentazione sono un male necessario per estromettere il DDT dal commercio mondiale, ad esempio.
Da quella esperienza ho acquisito la cognizione che un prodotto, qualunque esso sia, non entra nei circuiti commerciali senza l'osservanza dei protocolli internazionali/nazionali. E questi protocolli prevedono determinati test.
Eliminando o ridimensionando i protocolli si riducono i test, ma riducendo i test, diminuisce la qualità dei prodotti inseriti nei circuiti commerciali, cioè tutto quanto si compra... pensateci... tutto quanto si compra...
La sperimentazione porta a competere e primeggiare senza esclusione di colpi, mentre la colpevole assenza di limiti alla sperimentazione determina egual e colpevole assenza di limiti alla critica, come accaduto in questi giorni.

[bruno giarrizzo]

E' impegno di vita il riflettere sugli accadimenti di ogni giorno quando questi scuotono i propri sentimenti, ma è impossibile trovare risposte. La ricerca ovunque indirizzata fa parte dell'uomo, ciò che non deve far parte dell'essere è la violenza delle cose inutili, quali la volgarità, il risentimento per le cose se non si condividono, la cultura della propria ignoranza, la non conoscenza del rispetto di chi esprime vita. E' inutile la condivisione di arte, cultura, poesia, ec.ra on chi non ha capacità di comprenderle. In questa vicenda di Caterina cui va tutta la mia solidarietà per il coraggio che esprime, hanno valore tutti gli aspetti umani che il caso esprime e richiama. Non neghiamo il significato della ricerca scientifica che ha permesso di sconfiggere epidemie che in altri tempi hanno distrutto specie sia umane che animali ed altre, ma cosa governa per lo più la ricerca se non l'avidità di ricchezza di chi la utilizza? Codici etici, protocolli e così via non bastano. Battaglie contro le vaccinazioni ancora esistono (vedi poliomelite in africa), resta quindi la necessità di ricerca in noi della capacità di adattamento, non di rassegnazione, agli accadimenti contribuendo, ognuno in base alla proprie capacità (saggezza, sensibilità, credo e sentimenti), a contribuire ad un progresso, anche scientifico che non sovrasti il mondo sia umano, che animale, vegetale, ecc.ra. In questo contesto la sperimentazione, quale che sia, necessità di regole, senza preclusione in un senso o nell'altro! E' il mio pensiero.

[Giulia Cornelia]

In primis ci tengo a sottolineare che sono contraria (o meglio più che contraria) alle minacce di qualunque genere esse siano, penso sia molto più utile la discussione civile, però il fatto che lei sia malata non deve essere una discriminante, è una persona come tante e come tale va trattata, quindi: se sostiene una tesi del genere è naturale che lungo il suo cammino incontrerà persone che la pensano in modo nettamente differente e la criticheranno. Difenderla a priori solamente per la sua malattia trovo sia molto offensivo nei suoi confronti... Almeno io mi sentirei offesa se le persone mi trattassero diversamente se mai dovessi avere un problema, sia nel bene che nel male. Personalmemte ritengo che il fatto che sia malata non sia motivo sufficiente per "addolcirle la pillola", anzi la trova una delle tante forme di discriminazione.
Preposto ciò, ovvero che una persona sana e una persona malata devono essere trattate allo stesso modo, passo alla sperimentazione animale.
Prima di tutte occorre fare una distinzione tra vivisezione e sperimentazione animale: la vivisezione è del tutto inutile oltre che essere crudele e molto costosa.
Il secondo problema è che la legge come al solito è molto più indietro della ricerca: non è possibile testare sugli umani (o meglio è possibile solo in ultima fase, dopo l'approvazione e prima di farlo entrare nel mercato); io ad esempio non sono affatto favorevole alla sperimentazione sugli animali, e se fosse possibile prenderei io il posto di uno di quegli animali nei laboratori. Anche perché testare su un umano penso sia molto più efficace che testare le medicine per umani su animali... ma io parlo, mi lamento e mi arrabbio a differenza del topolino, del cane, del gatto o della scimmia che vivono in uno stato di angoscia e paura per tutto l'iter, rinchiusi in delle gabbie ad aspettare la morte.
Di tossicologia cellulare e sperimentazioni alternative ne vogliamo parlare? Se ne può fare a meno della sperimentazione sugli animali, esistono già nuovi metodi di sperimentazione.