Reinserimento e liberazione

[Albano]

Ciao Sara.
Per riscontri diretti posso assicurarti che un riccio in 24 ore è capace di prendere possesso del recinto a cui è destinato. Immagino anche di aver individuato l'associazione a cui sei stata indirizzata ed è una associazione seria. Se agiscono nella maniera da te descritta deve pure esserci una motivazione che non ti è stata riferita, perchè da quella associazione tutti in Italia abbiamo appreso ed imparato.

Io che annualmente agisco con un ristrettissimo numero di ricci, non impiego mai solo 4 giorni per rilasciare un riccio in natura, ma almeno 3 settimane proprio per verificare la sua autosufficienza; a volte la permanenza in recinto la prolungo anche di altre settimane fintanto che non riscontro sul riccio gli standard di autosufficienza.
Però... quando io rilascio un riccio, poi lui all'esterno si deve arrangiare di suo nel procacciarsi gli alimenti necessari alla sua sussistenza; lascio una minima assistenza alimentare per qualche giorno e nulla di più. Nel caso che descrivi invece si comprende che l'assistenza alimentare al riccio è garantita e si protrae per molto tempo anche all'esterno del recinto e questo può spiegare la ridotta permanenza in recinto chiuso.
Azzardo anche un'altra ipotesi che è di natura logistica. Potrebbe esserci anche il problema di dover liberare tanti ricci in poco tempo, perchè una associazione legalmente riconosciuta ha spesso da risolvere il sovraffollamento all'interno della struttura, soprattutto non può permettersi e sarebbe veramente deleterio per gli stessi animali esser trattenuti in cattività per un ulteriore ed intero anno.

Ti suggerirei di approfondire le modalità operative di liberazione chiedendo direttamente all'associazione di spiegarti in dettaglio il perchè del loro modus operandi. Solo con un confronto diretto potrai risolvere i dubbi che ti hanno assalita.